vista dall'interno del padiglione

Paesaggi condivisi

Informazioni

Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino,
Provaglio d’Iseo (BS),
2011-2012,
con architetto Elisabetta Bianchessi.

Un percorso accessibile, due padiglioni e mappe tattili

Paesaggi condivisi è un intervento delicato ed essenziale: un percorso accessibile, due padiglioni e mappe tattili. Il progetto è nato a seguito di un lavoro di ricerca svolto con l’architetto Elisabetta Bianchessi per la Riserva delle Torbiere del Sebino, un luogo unico tra le colline della Franciacorta.
La nostra volontà era quella di preservare la fragilità di questo ambiente naturale caratterizzato dal suo inestimabile valore naturalistico.
La Riserva è un luogo così coinvolgente ed inaspettato che non poteva rimanere un privilegio per pochi. Per cui, sin da subito, abbiamo pensato a come rendere totalmente accessibile questo patrimonio comune. Dovevamo aprire questo scrigno ad una molteplicità di persone: ciascuno con le proprie esigenze e specificità.

Il sentiero sterrato che parte dall’ingresso delle Torbiere è realizzato con tecniche tali da  poter essere percorso anche da persone con disabilità motorie e conduce a due piccoli padiglioni in legno. I due padiglioni offrono un’esperienza complessa, resa possibile grazie alla loro posizione. Completamente immersi nell’ambiente naturale è possibile percepire tutti gli stimoli ambientali, ed entrare in sintonia con la potenza della natura.
Infatti, siamo certi che la conoscenza di un luogo è prima di tutto un fatto fisico, in seguito si trasforma in un’esperienza intellettiva.

Da questo lavoro è nato anche un libro tattile: Nature’s dots, edito da Silvio Zamorani Editore nel 2012.

Le Torbiere

Le Torbiere del Sebino sono una riserva naturalistica tutelata dalla legislazione nazionale, nonché riconosciuta dalla Comunità Europea quale Sito di Importanza Comunitaria e Zona Umida di valore continentale, infine, contemplata dalla Convenzione di Ramsar.

Questo ambiente nasce dal lavoro dell’uomo, che per secoli ha estratto torba dal suolo per usi artigianali ed industriali. Solamente con la fine di questa attività estrattiva, queste cave a cielo aperto si sono trasformate nella massima espressione di una naturalità intensa.
Provate ad immaginare un paesaggio vibrante, proiezione di un territorio disegnato da linee di terra e vegetazione che suddividono l’ampio bacino in un mosaico di specchi d’acqua, insenature e canali; bordati da canneti, arbusti e trafitti da tronchi d’albero abbattuti dalle forze della natura.
Habitat per specie acquatiche, anfibie e terrestri e luogo di sosta per l’avifauna stanziale e migratoria. Un paesaggio vissuto dalla fauna ad ogni suo livello: il suolo calpestato ed il cielo attraversato, elementi che trovano negli alberi il naturale punto di congiunzione.

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