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Terre del Vescovado Teatro Festival

Immaginate di essere in una dimora aristocratica, dinnanzi a voi un attore recita nella penombra e vi rapisce con le sue parole: lo spazio attorno a voi vibra grazie all’arte del teatro. Questo è il Terre del Vescovado Teatro Festival.

Abitare le Stanze di Natura

Donne, uomini e bambini; insetti, mammiferi e uccelli, piante … Siamo tutti abitanti di un solo grande ecosistema. Il futuro del nostro Pianeta dipende da noi e dalle prossime generazioni. Prendiamoci cura della Terra: la nostra grande casa!

Rigenerazione ambientale

Le Stanze di Natura sono un progetto di rigenerazione urbana e ambientale? Non saprei dire. Le Stanze di Natura sono il primo passo di un percorso rigenerativo dai connotati ambientali: l’azione di trasformazione del luogo per poter accogliere un processo di riappropriazione da parte della Comunità locale. Un percorso per altro già in atto, per la gioia di grandi e piccini.

Stanze di Natura

Stanze di Natura è un progetto di rigenerazione ambientale che restituisce all’Oasi del Seniga ricchezza biologica e biodiversità per consentirle di tornare ad essere un nodo di valore della rete ecologica locale tra i colli e la pianura. Il segno dell’uomo si limita ad una passerella, quattro piccoli totem, un bugs hotel, dieci arnie e un bosco artificiale di pali di castagno. La Natura predomina ovunque: nella zona umida, nel canneto, tra i mille fiori del prato stabile e negli alberi e gli arbusti che delimitano la riserva.

Le avventure di Pinocchio

In questi giorni sto rileggendo Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi. Mi affascina l’edizione che tengo tra le mani: una copia anastatica dell’edizione originale del 1883, ristampata qualche anno fa da Giunti Editore. E’ la prima volta che leggo Pinocchio ad alta voce. Ettore e Mattia ascoltano con attenzione, in silenzio. Lo leggo – meglio – lo leggiamo senza un apparente filo logico: saltando da un’avventura all’altra, guidati dalla curiosità. La mia e la loro.

La Sirenetta

Ci sono città che possiedono opere d’arte ingombranti. Talune lo sono perché infinitamente belle, altre lo sono per la notorietà acquisita nel tempo e non sempre per i loro meriti artistici. Quest’ultimo gruppo di opere annovera grandi e piccole sculture, architetture bizzarre o incompiute, spazi urbani privi di carattere e molto altro. Anche Copenaghen convive con un’opera ingombrante: La statua della Sirenetta. Se volete il mio consiglio, andate a vederla. La Sirenetta non la si studia sui libri di storia dell’arte né per le sue qualità artistiche né per il suo valore storico. Tuttavia, dopo averla vista, ritengo che meriti una visita

Le valli d’Argon

Le valli d’Argon intagliano il colle che dà loro il nome, una delle ultime propaggini meridionali delle Prealpi Orobie. Quegli stessi monti che lassù, al confine con la Valtellina, si mostrano aspri e arcigni, ai piedi della Pianura rivelano il loro lato più soave. Ed è proprio qui, in un lembo di terra compreso tra Bergamo ed il Sebino, che si cela un inaspettata successione di dolci colli e intime valli. Si narra che il colle d’Argon debba il suo nome ad Argo, la figura mitologica classica che tutto vede. Questo mostro, a seconda delle versioni tramandate nell’antichità, possedeva uno, quatto o cento occhi che non chiudeva mai contemporaneamente.

copertina libro Giardini, paesaggio e genio naturale

Giardini, paesaggio e genio naturale

Durante gli anni di studio al Politecnico di Milano ho avuto bravi maestri, che mi hanno dati ottimi riferimenti. Elisabetta Bianchessi, per esempio, ha sempre insistito affinché studiassimo con attenzione le opere e i testi di un certo Gilles Clément. Gilles Clément rifugge dalle tradizionali etichette professionali: definirlo uno scrittore sarebbe vero solo in parte, considerarlo un paesaggista sarebbe riduttivo, di certo è che apprezzerebbe essere riconosciuto come un giardiniere.

Nature’s dots

Nature dots’ è un libro innovativo scritto e composto per essere letto con gli occhi e con le dita. Descrive i paesaggi delle Torbiere del Sebino per mezzo di un linguaggio polisemico fatto da testi, disegni, fotografie e alfabeto braille.
La scrittura del libro indaga la complessità del paesaggio della Riserva: dalla sua orografia sino alla biodiversità che contraddistingue…

Paesaggi condivisi

Un intervento delicato ed essenziale. Necessario per preservare la fragilità di questo ambiente unico, dall’inestimabile valore naturalistico; necessario allo stesso tempo per estenderne l’accessibilità una molteplicità di persone, ciascuno con le proprie esigenze e specificità.
Questi piccoli padiglioni offrono un’esperienza complessa, possibile solo…